martedì 28 ottobre 2014

Is Gigantes de Monti Prama


In su 1974, Sisìnniu Poddi fiat arande in su terrinu suo, totu in unu intendet carchi cosa chi atzumbat a s'arau cando iscoberit sa prima istàtua de sos Gigantes de Prama, dae tando nch'at coladu 40 annos...



 IL RISO AMARO DI SISINNIO, LO SCOPRITORE DEI GIGANTI.
Dae SARDEGNAblogger. Di Francesco Giorgioni.
"Io non chiedevo onorificenze, chiedevo solo un poco di educazione".
Ma perché, secondo lei, i suoi meriti non sono stati riconosciuti a sufficienza?
"Io credo che parlare troppo di questa scoperta avrebbe significato riscrivere la storia della Sardegna. E in troppi non lo volevano".
Sisinnio si è seduto al bar con noi dopo avere parcheggiato la sua vecchia Fiesta sull'altro lato della strada.
L'ho visto scendere dall'auto, voltare le spalle al museo di Cabras, attraversare la strada a passo svelto, vestito da campagna: un gilet di plastica sopra la camicia a quadretti, da zappatore.
Lui si avvicinava e a me, in quello stesso momento, pareva difficile credere che fosse lui la causa prima di tutti quei turisti in fila davanti al museo, in attesa di vedere i Giganti.
Sisinnio Poddi ha 71 anni, una moglie e due figli, una vita di fatiche nei campi da raccontare, come tanti altri sardi.
E se anche il suo nome lo trovate inciso in un pannello del museo, resta perlopiù uno sconosciuto.
Eppure è stato Sisinnio a scoprire, nel 1974, la prima statua dei Giganti di Prama: lavorava la terra, il suo aratro raschiò quel blocco di calcare soffocato dal tempo.
Ma è stato solo un caso, quella scoperta? No, è stato qualcosa di più.
"Io e Meli, il compagno di lavoro che quel giorno era con me, avremmo potuto fare finta di nulla e sotterrare nuovamente la statua, oppure venderla al mercato nero: un sacco di reperti sono stati rubati. Noi abbiamo deciso di consegnare tutto. E oggi spesso credo di essere stato un cretino".
Sabato scorso la prima lettura del reading di Sardegnablogger a Sedilo l'abbiamo riservata ai Giganti e affidata a Roberto Bolognesi.
La dovevamo a chi ci ha seguito in questo anno di vita, perché dal numero di visualizzazioni è subito apparso chiaro che questo argomento, con tutto il suo bagaglio di mistero, era e resta il più avvincente per i nostri lettori.
E la dovevamo a Roberto Bolognesi, assieme a Fiorenzo Caterini il più attivo della nostra redazione nell'immaginare i nuovi orizzonti schiusi da questa sensazionale scoperta archeologica, il più coraggioso nel proporre visioni alternative della storia della Sardegna alla luce dei nuovi elementi emersi.
Così. domenica mattina, da Sedilo siamo andati a Cabras, per abbracciare i Giganti.
Tempo fa Valeria, una nostra lettrice, ci aveva passato il numero di cellulare di Sisinnio, così Fiorenzo ha pensato di chiamarlo e chiedergli se gli andasse di incontrarci.
Lui ha accettato e si è seduto a chiacchierare con noi al bar, dove ben lo conoscono.
Si è presentato duellando con la professoressa Romina Fiore sulle biografie dei grandi della letteratura italiana: il suo modo per mettere in chiaro che qualche libro lo ha letto anche lui.
Sisinnio è un uomo dall'intelligenza vivacissima e spesso lascia le frasi a metà: omette le conclusioni per sfidare sul terreno dell'intuito che gli sta di fronte e saggiarne l'arguzia.
Ed io, che sono tonto, ogni volta lo pregavo di concluderle, quelle frasi.
Perché questa storia la amareggia?
<<Chiedevo solo un poco di educazione, quantomeno un minimo di attenzione nelle cerimonie che si sono svolte in questi anni. Invece non mi invitavano mai e spesso me ne sono lamentato con i politici>>.
Ha guadagnato qualcosa dal suo senso civico? Risulta che una legge riconosca allo scopritore del reperto una percentuale degli introiti prodotti dalla scoperta.
<<Lo so. Interessai un avvocato di Cagliari, da lui ebbi un discorso fumoso e la pretesa di duecento euro: il rimborso della benzina per il viaggio fino a Cabras>>.
E lei cosa rispose?
<<Risposi così: non le ho, duecento euro, ma se le avessi le brucerei, piuttosto che darle a lei. Comunque, non ci ho guadagnato nulla dai Giganti>>.
Si ricorda quando ha rilasciato le prime interviste?
<<Una decina d'anni dopo la scoperta. Mi chiamò un giornalista dal continente e la prese alla larga, chiedendomi se poteva invitarmi a pranzo. "Anche a cena, se vuole". Raccontai tutto, come sto facendo con voi e come ho fatto con tanti altri giornalisti in questi anni. Io mi sono interessato ai Giganti anche dopo, sono andato al centro di restauro a Li Punti e spesso passo nei luoghi degli scavi: parlo con gli archeologi e una mia idea su questa faccenda me la sono fatta: non c'è un grande interesse ad esaltare la scoperta per quel che vale>>.
Perché?
<<Perché il rischio era di dovere riscrivere la storia sarda. E a molta gente non andava>>.
Sisinnio scherza con noi, finisce la sua Ichnusa e torna verso la sua macchina, a passo svelto.
Guardando in faccia quel museo che gli deve quasi tutto e da cui non ha avuto quasi nulla.



                                                                       

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